AGRITURISMO BARCHESSA
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Il dominio veneziano trascorse in pace per quasi quattro secoli (14O5-1797), esso e’ caratterizzato dalle diverse ville edificate sui colli ed in pianura e da diverse testimonianze di studiosi di storia locale si evince che proprio la zona vicino al castello ove sorge il complesso degli edifici godeva di particolari facilitazioni dal Comune.
La villa in oggetto è quella che si trova di fianco alla nostra Barchessa; essa è stata costruita dalla famiglia Contarini del ramo di San Trovaso detto degli Scrigni. I Contarini fanno parte delle più importanti famiglie di Venezia.
La nobiltà della casa risale al XII secolo e, tra il 1500 e il 1600,
Diversi furono i Contarini che divennero podestà di Este, Committente della villa è Giorgio Contarini e l'epoca di costruzione risale al primo decennio del 1600.
Nel 1805 il conte Cristiano di Haugwitz, celebre ministro di Federico Guglielmo di Prussia, che firmò il trattato di Pillnitz e fece cedere l'Annover alla Prussia, comperò la villa dal conte Girolamo Contarini. Alla sua morte, avvenuta il 9 febbraio 1832, lasciò la proprietà al suo segretario, Tietze, che poi la vendette ai signori Rovelli, dai quali la comperò nel 1931 l'Ingegnere Alfredo Gagliardo.
La conferma della datazione dell'edificio Villa Contarini (1780) si ha, oltre che dall'analisi stilistica, anche da un documento del 1766, presso l'Archivio di Stato di Venezia che porta la data del 6/9/1766 per formulare una stima per il pagamento della dote della "N.D. Paulina Contarini fu de messer Alvise Procurator, relicta del fu N.H. Marco Contarini Cav." Nel documento si può leggere che:
" al qual effetto però mi sono conferito nel sudetto Palazzo, quale è situato nella contrà di Caldenigo vicino alli Capanni situato in colina con luochi a pepian et in soler, camarini, et una terazeta con seriola formata entro esso palazzo, con scala di pietra alla romana scoperta, et altre scale interne di legno, et pietra conducono nelli luochi sudetti in soler. "
E' chiaro che si tratta proprio della villa in oggetto, la contrada Caldevigo era uno dei vecchi nomi di quel luogo, Il documento prosegue con la descrizione:
"item una corte davanti formata in mezzaluna contornata da muro in parte salizata di macigno con una cesterna, et altra corte di dietro pure contornata da muro;nec non due orticali lateralmente ad esso palazzo serati da muro, et altro orticelo ove s'attrova una grotta con statua di pietra, et un stradoncin sive passeggio coperto da pergolada da vitti coi pilastri di cotto, et una corticela denominata la Peschiera come pure al piano vicino al ingresso s'attrova altra fabrica di muro coperta di coppi ad uso di stala per cavali, rimessa, et altroluocco, la qual fabrica si trova in pessimo stato con muri in parte cadenti, e senza travadura a risserva della stala, corte, scuri e coperto tutto in disordine".
Nel 1766 c'era dunque, al posto dell’attuale Barchessa, un edificio ad uso di stalla e rimessa di modeste dimensioni e bisognoso di restauro. Ciò è confermato quando più avanti precisa:
"dalla qual summa si dibatono per li ristauri occorrenti, cioè per la rifabrica della suddetta stalla e rimessa et altri ristauri nel palazzo di scuri..."
Il perito della stima, precisa quindi, che più che restauro occorre una "rifabrica": ecco quindi confermata la datazione e la volontà di creare un edificio anche con probabili altri usi, elegante, così come spesso è successo altrove in terra veneta, dove, in contrasto con la crisi generale del periodo, la nobiltà veneziana commissionava opere grandiose.
La Barchessa non è collegata al corpo della villa, come spesso si può notare nelle ville venete, e questo per vari motivi, come la particolare morfologia del terreno e la diversa epoca di costruzione.
La Barchessa appare come un elegante edificio posto a sud-est dell’edificio principale, verso la via dei Cappuccini. E' molto grande, ha le dimensioni di un'altra villa.
L'edificio presenta due uguali corpi di fabbrica, uniti al centro da un loggiato con due colonne giganti di ordine dorico.
All'interno del porticato si nota la data MDCCLXXX, data che, conferma la datazione dell'edificio che è di puro stile neoclassico. Ciò è rivelato, oltre che dall'impianto simmetrico della pianta, dagli elementi decorativi del fregio che corre lungo tutta la facciata: triglifi intervallati a metope; sopra ciascuna delle due porte principali c'è una targa con in rilievo un festone riccamente decorato.
Le aperture della facciata appaiono simmetricamente organizzate rispetto al loggiato e presentano la struttura in pietra di Nanto finemente lavorata. La facciata principale appare delimitata agli estremi da due paraste giganti di ordine dorico e gli elementi dei capitelli e delle basi delle colonne e delle paraste sono in pietra di Nanto.
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OUR HISTORY
The villa beside our Barchessa was built by the family of the Contarini who were of the most important families of Venice.
The nobility of the house dates back to the twelfth century, several were the Contarini who became mayor of Este, the Principal of the villa was Giorgio Contarini and the age of the building dates back to the first decade of the 1600s.
In 1805, Count Christian of Haugwitz, a famous minister of Frederick William of Prussia, who signed the Treaty of Pillnitz and did dispose of the Hanover to Prussia, bought the villa from the Count Girolamo Contarini. At his death, which occurred February 9, 1832, he left the property to his secretary, Tietze, who then sold it to Mr Rovelli, from who bought the villa the engineer Alfredo Gagliardo in 1931.
In 1766 there was therefore, in place of the Barchessa, a building for the use of the barn and shed of modest size and in need of restoration. There was the desire to create a building with probable other uses, elegant, as has often happened elsewhere in the Veneto region, where, in contrast with the general crisis of the period, the Venetian nobility commissioned works great.
The Barchessa is not connected to the body of the villa, as it often can be seen in the Venetian Villas, and this for various reasons, such as the particular morphology of the terrain and the different periods of construction.
The Barchessa looks like an elegant building in the south-east of the main building, toward the way of the Capuchins. It 's very big, about the size of another villa.
The building has two identical buildings, joined at the center by a portico with two giant columns of the Doric order.
Inside the porch MDCCLXXX note the date, a date that confirms the dating of the building that is of neoclassical style. This is revealed not only by the installation of the plant symmetrical, decorative elements of the frieze that runs along the front: triglyphs alternated with metopes; above each of the two main gates there is a plaque embossed with a swag richly decorated.
The openings of the facade appear symmetrically arranged with respect to the porch and have the structure in Nanto stone finely worked. The main facade is bounded at the ends by two giant Doric pilasters, and the elements of the capitals and bases of the columns and pilasters are in Nanto stone.